Serve un reddito integrativo? provate con una lavanderia a gettoni!

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Non sono anni facili, questi, per la consistente maggioranza delle persone. Il lavoro non è molto, e non sembra mai esser certo, il futuro appare poco fondato, e alla fine del mese sembra sempre di arrivare con l’acqua alla gola e il conto quasi in rosso. In periodi come questi, sarebbe ovvio cercare una rendita integrativa, anche piccola, dai risparmi accantonati in anni più sereni; ma sfortunatamente, gli investimenti verosimilmente sicuri non rendono quasi niente, e quelli con un buon utile sono assolutamente troppo rischiosi per impiegarvi i risparmi di una vita. Come opzione, tuttavia, sta prendendo piede sempre più l’idea di aprire piccole attività self-service, che sembrano donare validi rendimenti – in molti , specialmente, scelgono di aprire una lavanderia a gettoni.

Il carattere tipico di un investimento è che produce reddito senza richiedere che ci si impieghi del tempo: se così non fosse, non staremmo parlando di un investimento ma di un normalissimo mestiere, più o meno redditizio. E le attività self-service godono proprio di questo stesso tipo di vantaggio: il titolare non deve (in effetti non può, giuridicamente) passare la giornata presso di esse. La sola spesa consiste nell’acquisto delle attrezzature e nell’avvio, dopodichè l’attività genera il suo rendimento, pari pari ad un titolo di stato o ad un investimento in obbligazioni. E I costi vivi, non avendo a che vedere con alcun tipo di lavoratore, sono ridotti alle semplici spese vive, come energia, acqua e affitto (che è più basso, dato che bastano locali di dimensioni ridotte),e permettono anche una amministrazione molto semplificata.

Nondimeno, questi sono vantaggi comuni, alla fine, a tutte le attività che denominiamo come “self-service”. In aggiunta a questi, la lavanderia a gettone ne offre di propri, significativi, che la fanno brillare come investimento senz’altro superiore e preferibile, a parità di condizioni. Il servizio offerto dalle lavanderie a gettone, infatti, ha dalla sua di essere basilare (il bucato devono farlo tutti) semplice (usare i macchinari di una lavanderia self-service è veramente facile) e conveniente (per i risultati ottenuti, e rispetto ai costi di una lavatrice domestica, i prezzi sono davvero ridotti). Tre fattori che possono veramente far ben sperare gli investitori.

Evidentemente, questo non significa – sarebbe inverosimile – che aprire una lavanderia self-service equivalga all’aver risolto, senza una preoccupazione nè una difficoltà e per sempre – I propri problemi economici. Come qualsiasi altra attività, anche questa può essere danneggiata, in maniera ora lieve, ora grave, ora catastrofica, da una serie di errori, particolarmente commessi durante l’avviamento, e che possono capitare a chi si trovi ad essere alla sua prima esperienza e a mancare di conoscenze specifiche. Esistono, proprio per questa motivazione, società che offrono servizi di consulenza esperta e di apertura “chiavi in mano” di lavanderie self-service.

In ogni caso, ci sono almeno tre consigli che si possono considerare quando si decide di aprire questo genere di attività, che derivano dal semplice buonsenso e ci possono impedire tanti errori banali ma pericolosi:

1- scegliere con cura la location, dove ci sia un passaggio significativo di persone e quindi di clienti;

2- selezionare con cura i macchinari: macchine diverse hanno rendimenti, e costi, molto diversi;

3- selezionare con cura i manutentori: l’intervento di assistenza tecnica deve essere tempestivo e decisivo, sempre.