Guida alla scelta dei raccordi oleodinamici: modelli e caratteristiche
Nella progettazione e realizzazione di un impianto oleodinamico la scelta dei raccordi deve essere orientata alla soluzione che, più di tutte quelle prese in considerazione, assicura la massima tenuta dei tubi.
In poche parole: l’utilizzo di raccordi oleodinamici di scarsa qualità espone maggiormente al rischio di distaccamento delle tubazioni.
Ma quali sono le principali tipologie di raccordi oleodinamici? Come cambiano le tecniche di integrazione degli stessi all’interno di un impianto?
Scopriamolo insieme!
Tipologie di raccordi oleodinamici
Ufficialmente esistono sei differenti tipologie di raccordi oleodinamici sul mercato:
- raccordi in rame: si assemblano mediante la tecnica della brasatura;
- raccordi in ottone o acciaio galvanizzato: si avvitano con stoppa o teflon;
- raccordi biconici: non richiedono alcuna saldatura per essere assemblati;
- raccordi in pvc: possono essere a pressione, per evacuazione;
- raccordi PEX: vengono assemblati senza saldatura;
- raccordi in polietilene a compressione.
Questa classificazione può essere ulteriormente migliorata considerando le tecniche di assemblaggio:
- raccordi da saldare: raccordi in rame;
- raccordi sanza saldatura: raccordi da avvitare, raccordi ad ogiva o bionici, raccordi a compressione, a crimpare, scorrevoli, automatici;
- raccordi da incollare: a pvc per evacuazione, a pvc a pressione.
Caratteristiche accordi da SALDARE
In questa categoria troviamo gli accordi in rame che vengono assemblati mediante la tecnica della brasatura che può essere forte per l’acqua calda e fredda per l’acqua fredda.
La brasatura è un tipo di saldatura realizzata con cannello oppure su una postazione con saldatura a fiamma; il metallo utilizzato viene scelto in base al metallo da saldare.
La dimensione dei raccordi è proporzionale al diametro dei tubi e tengono conto delle specifiche necessità di installazione (a gomito, a T eccetera).
Caratteristiche accordi SENZA SALDARE
In questa categoria rientrano diversi modelli di raccordi oleodinamici:
- raccordi da avvitare: quando si utilizzano questi modelli è necessario applicare sulla filettatura della stoppa o del teflon per assicurarsi la tenuta stagna; vengono impiegati principalmente in ambito domestico;
- raccordi biconici: identificati anche con l’espressione “ad ogiva” vengono impiegati per raccordare tubi in rame senza la realizzazione di una saldatura brasata; la tenuta diventa stagna durante le operazioni di avvitatura;
- raccordi PEX: sono tubi realizzati in polietilene reticolato, altamente flessibili e per questo adatti ad essere utilizzati per ristrutturazioni, impianti di riscaldamento e impianti dell’acqua. Questo modello può essere:
- a compressione: il tubo viene schiacciato sul raccordo mediante un dado;
- a crimpare: per assemblare il raccordo viene utilizzata la tecnica dell’aggraffatura mediante pinza specifica;
- scorrevoli: garantiscono una tenuta stagna perfetta e per questo sono ideali per essere utilizzati in impianti di riscaldamento;
- automatici: allo stesso modo dei raccordi a compressione non richiedono abilità particolari per essere assemblati (una clip bloccata da un dado) tuttavia sono meno resistenti.
Caratteristiche accordi DA INCOLLARE
In questa categoria troviamo i raccordi in pvc che possono essere di due tipologie: per evacuazione oppure a pressione.
I raccordi oleodinamici per evacuazione non sono adatti ad essere utilizzati in ambienti con una considerevole pressione interna.
In pratica questo modello viene sfruttato per realizzare scarichi di lavandini, vasche, wc, docce e simili.
L’assemblaggio dei raccordi avviene mediante una colla specifica per il pvc; i raccordi per evacuazione sono disponibili in tutte le forme e diametri.
I raccordi pvc a pressione sono adatti al contrario ad impianti che presentano un alto livello di pressione, ad esempio quelli idrici.
In un impianto in pvc a pressione i raccordi possono essere a gomito, a T, riduttori, a manicotto, valvole classiche e valvole di ritegno.
L’ assemblaggio avviene ovviamente per incollaggio (quando abbiamo un raccordo con incastro maschio e uno con incastro femmina) oppure per avvitamento quando i raccordi sono di unione oppure quando siamo in presenza di una valvola di ritegno.