I bambini amano giocare con l’acqua

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Che ai bimbi piaccia giocare con l’acqua è una cosa risaputa: spruzzarla e bagnare dappertutto piace proprio a tutti. Sono molto legati all’acqua proprio perché vivono nove mesi della gestazione in una particolare acqua e sempre di acqua è fatto gran parte del corpo. Immergersi in acqua ha un significato simbolico antico e profondo, legato alla purificazione, al rinnovamento. Anche dal lato psico-pedagogico l’acqua ha una valenza importanti e un buon rapporto con l’elemento predispone a relazioni ottimali con gli altri.

Nei mesi estivi, l’acqua diventa un bene eccezionale, una risorsa anche per i giochi e in questo periodo, tempo di gioco nella piscina, al mare o al centro estivo a Roma gli adulti non rimproverano se ci si schizza, anzi, bagnarsi diventa un piacere e gli animatori de Il Giardino dei Demar, ad esempio si divertono a inventare sempre nuovi giochi d’acqua. Ecco qualche spunto da cui prendere esempio oltre ai classici gavettoni.

Gli isolotti

Per questo gioco occorrono una grande bacinella (oppure una piscinetta gonfiabile), dei piatti di plastica, monetine e, ovviamente, l’acqua.

Su piatti si disegna con un pennarello il punteggio; si riempie la bacinella con acqua e vi si mettono i piatti a galleggiare. Disegnate una riga per terra, abbastanza lontano dalla bacinella; i bambini avranno cinque monete ciascuno che, a turno, si lanciano. Il punteggio si ottiene se la moneta atterra e rimane sul piatto. Se, invece, cade in acqua il lancio sarà nullo.

Vince chi ha totalizzato il punteggio maggiore.

Famiglia dei paperi

Occorrono varie bottiglie di plastica e due secchi d’acqua e sono necessari almeno sei giocatori da dividere in due squadre. Si prepara il percorso: il primo giocatore parte con la bottiglia, senza tappo, piena d’acqua che tiene fra le ginocchia e percorre il percorso fino ad arrivare al traguardo. Qui dovrà versare il restante contenuto della bottiglia nel secchio della sua squadra sempre tenendo la bottiglia tra le ginocchia. A questo punto tornerà indietro e potrà partire il secondo giocatore e così via sino all’ultimo giocatore.

Vincerà la squadra che al termine avrà riempito di più il proprio secchio.

Barche a vento

Questo è un gioco che si fa al mare perché l’acqua deve arrivare sino alle ginocchia. I giocatori dovranno essere dispari perché sarà necessaria la presenza di un arbitro. Occorrono fogli di carta resistente per costruire una barchetta per ciascun giocatore di dimensione e forma a piacere. Dalla linea di partenza partiranno queste barchette posizionate a due metri l’una dall’altra. I giocatori le devono spingere in avanti soffiando, qualora la barca tocchi una parte del corpo o un’altra barchetta, viene espulsa dalla gara. Si può anche soffiare verso le altre imbarcazioni per allontanarle.

Vince il giocatore che con la sua barchetta riesce a percorrere almeno 10 metri per prima senza affondare.