Olio di oliva extravergine, come capire se è di qualità

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Perché l'olio di oliva viene definito extravergine

L'olio di oliva si definisce extravergine quando viene ottenuto dalla spremitura di oliva non trattate con pesticidi, agenti chimici o fertilizzanti e quando la lavorazione avviene esclusivamente attraverso procedimenti meccanici. Questo permette di non alterare l'olio stesso e far sì che la sua acidità non superi l'0,8%.

Dove viene prodotto l'olio di oliva extravergine

L'olio extravergine di oliva viene prodotto e allo stesso tempo consumato in tutto il mondo. Uno degli stati che assumono maggiore importanza in questo settore è sicuramente l'Italia, in particolar modo il sud della penisola. La regione italiana con la percentuale di produzione di olio più alta è la Puglia. L'olio pugliese viene ritenuto dagli esperti come uno dei prodotti di eccellenza olearia sia per il suo sapore bilanciato che per le sue straordinarie caratteristiche organolettiche. Questo prodotto contiene acido oleico, tocoferolo, carotemi, vitamina E e un potente antiossidante che permette di prevenire alcune malattie degenerative. La grandissima quantità di olio proveniente dalla Puglia è dovuta sia alla tecnica di raccolta, esclusivamente effettuata a mano e sia dall'estrazione e la lavorazione che avviene attraverso l'utilizzo di frantoi moderni e di ultima generazione.

Come riconoscere un olio di oliva extravergine di qualità

Per riconoscere un buon olio di oliva extravergine è necessario valutare tre aspetti: visivo, del gusto e olfattivo.

Il primo aspetto è quello visivo però definito il meno affidabile in quanto non prende in considerazione le possibili frodi alimentari come ad esempio la possibile aggiunta di clorofilla o il fatto che possa essere stato allungato. Il colore dell'olio, se non ci sono alterazioni, può essere sia verde, se ottenuto con oliva poco matura e quindi avrà un sapore più forte, giallo oro brillante se ottenuto grazie alla spremitura di oliva che hanno raggiunto la perfetta maturazione o giallo chiaro quasi trasparente sinonimo di scarsa qualità, ottenuto con olive troppo mature o portate al frantoio troppo tardi rispetto al momento della raccolta. Per poter far sì che il colore sia tra il verde e il giallo chiaro è necessario effettuare la raccolta quando l'oliva ha raggiunto la maturazione perfetta e si presenta quindi tra il verde ed il violaceo.

Dal colore inoltre si può anche capire l'età dell'olio di oliva extravergine. Se quest'ultimo è scuro ma allo stesso tempo brillante allora è più giovane; se invece è chiaro viene definito più dato.
Grazie all'aspetto visivo è possibile inoltre valutare la densità dell'olio, ad esempio facendolo scorrere sopra ad un cucchiaio e nel frattempo osservarlo controluce. Se il prodotto è di buona qualità allora dovrà presentare una corposità e un grado di densità medio altrimenti, se poco denso può essere stato alterato o può essere dato.

Il secondo aspetto da prendere in considerazione è il sapore. Esso deve essere lievemente piccante ma allo stesso tempo leggermente amaro. il retrogusto di un buon olio extravergine d'oliva è fruttato ea seconda della maturazione dell'oliva può essere dolce, medio o intenso. Per poter cogliere tutti questi aspetti occorre tenerlo in bocca almeno trenta secondi e posizionarlo tra lingua e palato, possibilmente senza aver mangiato prima. La temperatura ideale per la degustazione dell'olio è di circa 27/28°C.

L'ultimo aspetto citato è quello olfattivo. L'olio extravergine d'oliva, per essere di buona qualità, deve essere profumato di erba fresca appena tagliata e deve avere il particolare e caratteristico odore di oliva fresca. Se il prodotto invece non ha nessun odore allora è vecchio o contraffatto mentre se presenta un odore di chiuso allora non è stato conservato correttamente o sono stati utilizzati oliva in cattivo stato.