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Prima di descrivere l’importanza quanto mai attuale dei vaccini bisogna essere a conoscenza di cosa sia un vaccino. Il vaccino può essere definito come un preparato somministrato per via parentale (iniezione) o orale al fine di garantire l’immunità da una determinata malattia.
La sostanza, una volta introdotta nel sangue, determina una riposta immunitaria nel soggetto con la produzione di anticorpi specifici, i quali hanno l’obiettivo di combattere, nel caso in cui si presentasse, la patologia per la quale ci si è vaccinati.
Il preparato che viene somministrato può essere composto dal microrganismo da cui ci si vuole proteggere, da sue frazioni proteiche o da sue tossine, ma affinchè un vaccino sia efficace è importante che mantenga la composizione antigenica (proteine e polisaccaridi) del patogeno corrispondente e che al contempo sia privo di tutte quelle caratteristiche che lo rendono pericoloso.
 

Quali tipi di vaccini esistono
 

Quelli esistenti oggi sono diversi e le caratteristiche che li distinguono dipendono dalla modalità con cui sono preparati.
Vi sono:
-I vaccini vivi-attenuati: essi sono costituiti da microgranismi completi a cui è stato eliminato o attenuato il potere patogeno in modo da provocare un’infiammazione ed una reazione, non la malattia;
-I vaccini inattivati: composti da microrganismi disattivati dal punto di vista chimico/fisico e di conseguenza incapaci di determinare la malattia.
-I vaccini con antigeni sintetici: quelli prodotti dall’uomo per quelle patologie o virus ancora difficili da sconfiggere.
Ognuno di noi, dalla nascita fino ad un’età pressoché adulta, si ritrova obbligato ad effettuare un certo numero di vaccini in grado di assicurare la così detta ‘’immunità da gregge’’: un gran numero di persone vaccinate impedisce la diffusione delle malattie e protegge anche coloro che non possono vaccinarsi.
Se dovesse avere dei vaccini arretrati, voi o i vostri figli, non vi resta che recarvi ad un centro di vaccinazioni a Roma o dovunque vi troviate.
 

La scoperta della vaccinazione
 

La vera svolta si ha nel 1796 quando Edward Jenner scoprì la vaccinazione come tecnica per prevenire e sconfiggere le malattie infettive.
Egli osservò che le mungitrici che contraevano il vaiolo bovino e riuscivano a guarire diventavano immuni nei confronti del vaiolo umano e alla luce di tale scoperta scelse di iniettare il materiale prelevato dalla pustola di vaiolo bovino in un bambino che a distanza di mesi, venuto a contatto con il vaiolo umano, non si ammalò.
Allora non si sapeva molto su un tema ancora oggi fortemente discusso, ma aveva sicuramente avuto un’ottima intuizione!