I test per endotossina batterica per i prodotti sterili

Chimica

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Nel campo dei test di sterilizzazione, ricoprono un ruolo di significativa importanza i test per endotossina batterica. Queste tossine sono pirogeni generati dai batteri, e si trovano nelle membrane esterne che contengono lipopolisaccaridi. Quando entrano in contatto con il sangue, o con il fluido cerebrospinale, possono causare un aumento della temperatura corporea, uno shock settico, e perfino la morte. Si tratta di sostanze pericolosissime perché di grande potenza, stabili al calore, e in grado di superare molti filtri di sterilizzazione; inoltre, avendo natura puramente chimica, non vengono rilevate da molti test generici.

Il test di sterilizzazione per l’endotossina batterica è quindi uno degli esami specifici a cui devono esser sottoposti, in base alla Farmacopea, tutti i prodotti sterili e i dispositivi medici che devono essere impiantati nel corpo: questo per evitare effetti nocivi che vanno dalla febbre , alla distruzione delle cellule endoteliali, fino a bassa pressione per aumentata permeabilità dei vasi sanguigni. Questo test utilizza amebociti che sono in grado di identificare livelli pericolosi di frammenti di cellule batteriche potenzialmente carichi di tossine. Ne esistono tre modalità principali:

1. Gel-clot, che combina l’amebocita e l’endotossina in vitro, e produce coagulazione se questa è presente;
2. Turbidimetrico, dove viene valutato il tasso di crescita della torbidità in diretta proporzione con la concentrazione della sostanza nociva;
3. e cromogenico, che verifica il viraggio al giallo di uno specifico complesso rispetto ad una scala standard per misurare la presenza o meno della tossina.

Il secondo e terzo tipo di test sono valutazioni fotometriche; il test turbidimetrico genera molti falsi positivi, mentre quello cromogenico è vulnerabile a troppe sostanze diverse, il che lo rende spesso inefficace. Il test più sicuro e preciso è sicuramente il gel-clot. Purtroppo, questo è anche non automatizzabile, richiede significativo dispendio di tempo, ed è soggetto a denaturazione delle proteine, alterazioni del pH e azione di vari inibitori chimici e fisici.