Il Parmigiano Reggiano adatto anche a chi è intollerante al lattosio
L’intolleranza al lattosio è una condizione che interessa ben il 50% degli italiani e in buona sostanza consiste nell’incapacità dell’organismo di digerire questa tipologia di zucchero che è naturalmente nel latte e anche nei sui derivati. L’intolleranza al lattosio è provocata da un’insufficiente presenza dell’enzima lattasi.
Questa particolare condizione, che come visto, è molto comune, può dipendere sia da fattori genetici, che comparire nell’infanzia o addirittura in età adulta. I sintomi sono fastidiosi, ma non è una condizione pericolosa. Ma allora chi è intollerante al lattosio non può mangiare formaggio? In realtà può mangiare il Parmigiano Reggiano e alcuni altri formaggi, scopriamone i motivi.
In Italia è il re dei formaggi
Detto tra noi, il Parmigiano Reggiano è sicuramente per molti, il formaggio per eccellenza. Fortunatamente può essere mangiato da tutti, bambini, adulti e anche dagli intolleranti al lattosio. Il Parmigiano ci fa subito pensare alla buona cucina italiana. Noi italiani siamo abituati a metterlo veramente dappertutto: grattugiato sula pasta, a scaglie con un piatto di bresaola, ma anche in piccoli pezzi da gustare come aperitivo.
Un utilizzo vario per un formaggio che in effetti offre un buon apporto calorico, pur essendo facile da digerire, come indicato anche a questo link https://shop.silvanoromaniparma.it/valori-nutrizionali-parmigiano-reggiano.
Le origini del Parmigiano Reggiano hanno radici molto lontane nel tempo, sembra infatti che il processo di lavorazione di questo particolare formaggio sia iniziato nel Medioevo e dal 1934 è tutelato da un Consorzio di Produttori che ha il compito di vigilare sulla qualità delle materie utilizzate nel processo produttivo.
Non ha lattosio!
Ma dicevano che il Parmigiano Reggiano è privo di lattosio, questo lo si deve al particolare processo produttivo a cui il formaggio viene sottoposto per diventare Parmigiano Reggiano. Al latte vengono aggiunti i fermenti lattici che durante le primissime fasi del processo produttivo sono causa di fermentazione e in buona sostanza della scomparsa del lattosio ma anche del galattosio.
Quindi il Parmigiano presenta un contenuto di lattosio inferiore allo 0,01% ed questa la percentuale che lo stesso Ministero della Salute impone di dichiarare sull’etichetta di questo prodotto lattiero-caseario.
Una caratteristica questa, che vale, non solo per il Parmigiano Reggiano DOP con stagionatura 30 mesi, ma anche per le forme più giovani. Una caratteristica che rende il formaggio adatto anche a chi soffre di allergia a questo particolare zucchero presente in quesi tutti i formaggi.
Facile immaginare che la produzione di queste forme di formaggio viene disciplinata in maniera completa da una serie di regole che vanno a toccate l’ordine e la qualità degli ingredienti, oltre alla fasi del processo produttivo e quelle che dovrebbero essere le sue caratteristiche per essere definito Parmigiano Reggiano.
Una disciplina completa che offre indicazioni specifiche sul foraggio di cui dovrebbero nutrirsi le mucche da cui si ricava il latte, ma anche i litri di latte (550) che servono per una forma di Parmigiano. Inoltre le regole in questione ci dicono anche che le mucche dovrebbero essere elevate solo nelle provincie di Parma, Modena, Reggio Emilia, Mantova, Bologna.
Regole ben precise per un prodotto simbolo del Made in Italy.
Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.