La moda del tatuaggio nella cultura italiana

Il tatuaggio, da tradizione di popoli antichi (qualcuno addirittura preistorico) è diventata, oggi, una moda che preso giovani e adulti di ogni connotazione demografica. La pratica del tatoo (dal tahitiano, “incidere sulla pelle”) è stata riportata in auge nel mondo occidentale verso la fine degli anni sessanta dalla cultura hippie e dei clan di motociclisti statunitensi, i quali sfoggiavano i loro disegni sul corpo con orgoglio, nonostante prima di loro venissero già usati da minoranze sociali ed etniche e spesso collegati alla malavita o a culti esoterici.
Dopo pochi anni, quella del tatuaggio, insieme a quella del piercing, è diventata una pratica adottata anche dalla cultura punk che fece immediatamente presa nel Regno Unito, socialmente e culturalmente legato agli USA in modo maggiore rispetto al resto d’Europa. Si può dire che l’Inghilterra, per il peso che ha nella cultura europea, e la globalizzazione cinematografica hanno portato il tatuaggio e il piercing nella cultura prima europea e poi italiana.

L’arrivo del tatuaggio in Italia

In Italia il tatuaggio ha iniziato a diffondersi maggiormente verso i primi anni 2000, nonostante la crescita sia stata continua, anche se lenta, fin dagli anni ottanta. Questo è stato un fenomeno sociale amplificato dalle star televisive estere, più che nazionali: impossibile, per chi ha vissuto quell’epoca, dimenticare i tatuaggi di David Beckham e di Angelina Jolie. La tradizione del tatuaggio nel mondo dello spettacolo è andata addirittura amplificandosi, basti vedere oggi calciatori del calibro di Neymar, ma anche dell’italianissimo Daniele De Rossi.

L’uso del tatuaggio in Italia

Nonostante un’economia in difficoltà, pochi italiani rinunciano a marchiare la propria pelle: l’Istituto superiore della sanità stima che siano 7 milioni gli italiani con un tatuaggio sulla pelle, circa il 13% della popolazione e che la richiesta è aumentata del 60% nell’ultimo periodo (tanto che l’Istat ha aggiunto la voce “tatuaggio” al suo paniere di beni e servizi), percentuale che risulta più chiara se si pensa che molte persone già tatuate ripetono la pratica più volte. la cosa importante è cercare di rivolgersi ai professionisti del mestiere che abbiano fatto un corso per tatuaggi.

I tipi di tatuaggi più gettonati in Italia

Nonostante inizialmente fossero perlopiù tatuaggi tribali o simboli insoliti, oggi la moda in Italia ha preso due diverse tendenze: le donne sono inclini solitamente a tatuarsi frasi di poesie o canzoni e citazioni, talvolta accompagnate da un simbolo che le rappresenta; gli uomini, invece, preferiscono simboli che rimandino al concetto di forza o di coraggio. Inoltre, se i tatuaggi femminili sono discreti, fatti soprattutto in zone del corpo poco visibili come caviglia e addome, i tatuaggi maschili sono spesso in bella vista (mani, collo, braccia e gambe).
Il tatuaggio, inoltre, rappresenta un’eccellenza italiana: la scuola italiana è riconosciuta come una delle più artistiche ed è, effettivamente, quella in media più seguita sui social.