Logo vettoriale: come crearlo
Cosa si intende con il termine “vettoriale”? E quali sono le procedure da seguire per creare un logo totalmente in formato vettoriale?
In questo articolo scopriremo tutte le tecniche che vi serviranno per dar vita al simbolo del vostro marchio con questa tipologia di grafica!
Due tipi di immagini digitali
Innanzitutto, è necessario distinguere le immagini digitali in due categorie: raster e vettoriali.
- Le prime, chiamate anche bitmap, sono le classiche immagini fotografiche che noi stessi scattiamo con macchine fotografiche e smartphone. Già il loro nome indica chiaramente che sono formate da una griglia (“raster”, per l’appunto) di pixel colorati, che comporta, in caso di ingrandimento, il cosiddetto effetto sgranato, ossia una grossa riduzione della qualità e della nitidezza dell’immagine: si ha quindi una riduzione della sua risoluzione ogni volta che aumentano le sue dimensioni.
- Le seconde, invece, sono composte da un insieme di linee, punti, curve e poligoni alle quali si attribuiscono le varie tonalità e sfumature di colore. Ovviamente, grazie a questa loro caratteristica, queste immagini non perdono la loro qualità poiché il formato è indipendente dalla risoluzione, perciò possono essere ingrandite o diminuite quanto si desideri senza subire alcun deterioramento. Inoltre, i file vettoriali risultano molto più leggeri dei raster ed è più facile apportare loro modifiche (ad esempio, cambiare colore).Le seconde, invece, sono composte da un insieme di linee, punti, curve e poligoni
Stando a queste premesse, un’azienda tenderà a favorire un logo di tipo vettoriale, rispetto ad uno raster, poiché favorisce il marketing, incrementando la visibilità della ditta e indirettamente le sue vendite. Pensiamo a Starbucks: lo stesso logo appare con la medesima qualità sia sui cartelloni pubblicitari, sia sulle loro caratteristiche tazze e bicchieri.
Creazione del logo vettoriale: quali software vengono utilizzati?
Il software più indicato per la realizzazione di loghi o icone di tipo vettoriale è sicuramente Adobe Illustrator, ma vi sono anche ottime alternative, come Corel Draw, Inkscape o Affinity Designer.
Per i più inesperti, un’ottima applicazione web è Canva, che offre all’utente grafiche preimpostate da modificare a proprio piacimento.
Gimp e Photoshop sono invece programmi più indicati per le grafiche raster, quindi consigliamo di non utilizzarli.
Formati digitali e conversioni
Prima di procedere alla creazione di un logo vettoriale, è bene tenere a mente che i due tipi di grafiche digitali possiedono diversi tipi di estensione.
- Le immagini vettoriali, infatti, utilizzano i formati .ai (per Adobe Illustrator), .cdr, .svg, .eps e .pdf (quest’utltimo permette di mantenere tutte le informazione all’interno del file originale ed è leggibile su qualsiasi dispositivo).
- Le immagini raster possiedono i più comuni formati di immagini, come .jpeg, .gif, .pdf.
Se si vuole passare da un file vettoriale ad uno raster non vi sono particolari complicazioni, a differenza del processo inverso, che spesso richiede l’operazione di professionisti di graphic design.
Vettorializzare un logo: quali step seguire?
Il primo passo per progettare il vostro logo vettoriale è scegliere il software più adeguato al tipo di lavoro da svolgere e alla vostra portata, tra quelli citati in precedenza. Successivamente, si crea una griglia isometrica, che permette di individuare nitidamente le forme geometriche da cui sarà composto il logo, e lo si colora.
Se, diversamente, si vuole partire da un logo in formato .jpg, .png, .gif, quindi raster, lo si può convertire in .ai o .svg con Adobe Illustrator: basta cliccare su “ricalco immagine” e, infine, su “espandi“. In questo modo, il tuo file non sgranerà quando verrà zoomato, a differenza del file di partenza!