Come riconoscere un marchio contraffatto

Le condotte di contraffazione sono più frequenti di quanto si possa immaginare. Facilmente, infatti, si può comprare un bene o un servizio non originale, mediante un acquisto in un negozio, in un mercato oppure online.

In certi casi, della contraffazione ci si può accorgere agilmente, essendo evidente; in altri casi invece è necessario avere un occhio allenato e una certa esperienza nel riconoscere un “falso”.

Per questo motivo, anche tu potresti esserti imbattuto in un bene contraffatto e potresti averlo acquistato ignorando la sua non autenticità; oppure potresti aver deciso di acquistarlo consapevolmente, approfittando del prezzo particolarmente vantaggioso. Il dubbio a questo punto è: costituisce reato l’acquisto di merce contraffatta o a marchio non autentico? Cosa si intende per contraffazione e come si può riconoscere? Per scoprirlo, qui di seguito un approfondimento sulla contraffazione di un marchio registrato.

IL MARCHIO CONTRAFFATTO

Per contraffazione, secondo l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, si intende la riproduzione di qualcosa, fatto per essere confuso con l’originale (si veda a tal proposito la Guida operativa del 2011). Questa operazione illegittima ha ad oggetto i marchi, prodotti o servizi originali, imitati in modo da creare confusione nell’utente finale per via dell’impressione generale che suscitano nel medesimo. Chi acquista, infatti, spesso non ha né la capacità né il tempo per effettuare un’attenta analisi degli elementi del marchio: il consumatore, cioè, spesso non effettua alcuna verifica sull’autenticità di un marchio al momento dell’acquisto del prodotto o servizio. Approfittando della disattenzione o dell’inesperienza del consumatore, quindi, i prodotti contraffatti riescono ad essere venduti come fossero originali.

A questo punto occorre chiedersi: come riconoscere un prodotto o un marchio non originale? Soccorrono a tal proposito, alcuni indici. Primo fra tutti il prezzo: una differenza evidentemente spropositata tra il prezzo di acquisto e il prezzo in genere applicato per quel prodotto o servizio deve senz’altro essere considerato un campanello d’allarme.

Anche il luogo in cui si effettuano gli acquisti ha la sua importanza: sicuramente rivolgendosi ai siti ufficiali e ai negozi ufficiali si riducono notevolmente le possibilità di incappare in un prodotto contraffatto. A questo proposito, un’attenzione particolare deve essere riservata alle pagine che consentono acquisti online: gli e-commerce, infatti, possono rivelarsi canali non ufficiali di acquisto e possono quindi ospitare prodotti non originali. Un metodo per capire se un prodotto è originale su un sito di e-commerce può essere quello di verificare che il prodotto stesso sia coperto dalla garanzia, tipicamente offerta dai produttori e venditori ufficiali.

Il simbolo CE è un altro elemento utile per valutare l’originalità di un prodotto: tale simbolo corrisponde alla certificazione inerente un giudizio di conformità del prodotto a determinati standard qualitativi e di sicurezza.  In particolare, nei prodotti originali, nel marchio CE è possibile constatare la presenza di uno spazio tra le due lettere, corrispondente allo spazio eventualmente necessario all’inserimento di una “C” rovesciata.

Sicuramente utile è poi leggere le etichette dei prodotti che devono essere scritte correttamente, senza errori di ortografia ed in modo chiaro. Infine, accertati che la confezione del prodotto sia integra e correttamente chiusa.

LA CONTRAFFAZIONE COME VIOLAZIONE AI DIRITTI DI INTELLECTUAL PROPERTY

Per capire a fondo cosa si intende con il termine contraffazione, è necessario approfondire il tema dei diritti di Intellectual Property o, di Proprietà Intellettuale. Questo complesso di diritti è stato disciplinato per tutelare l’attività inventiva e la creatività dell’uomo. I diritti di Proprietà Intellettuale si possono poi suddividere i due gruppi: il primo, detto di Proprietà Industriale, ricomprende il diritto al marchio, al brevetto, al design e al modello industriale; il secondo gruppo si sostanzia invece nel Diritto d’Autore, a tutela delle creazioni letterarie, musicali, artistiche e informatiche. Nei casi in cui questi diritti vengano violati, il loro titolare potrà agire per chiedere e ottenere il risarcimento dei danni e per impedire che le condotte illecite vengano proseguite.

Se, da un lato, la registrazione di un brevetto costituisce il miglior modo di tutelare le risorse impiegate nella ricerca e nello sviluppo di progetti tecnici; la registrazione del marchio consente di fare un uso esclusivo dei segni che distinguono i propri prodotti e servizi, rispetto a quelli uguali o simili della concorrenza. Il marchio, in sostanza, consente di rendere i propri prodotti e servizi immediatamente riconoscibili agli occhi dei consumatori, evitando quindi che questi possano confondersi con altri.

Nel caso in cui i propri prodotti o servizi fossero contraffatti, sarebbe possibile tutelarli esperendo diverse azioni stragiudiziali o giudiziali: dalla semplice lettera di diffida, alla vera e propria citazione in giudizio, con richiesta di provvedimenti anche in via d’urgenza e di risarcimento dei danni.

LA CONCORRENZA SLEALE

Può accadere che le merci contraffatte siano talmente simili a quelle originali da non riuscire a distinguerle.

Ciò accade perché chi compie un’attività di contraffazione spesso utilizza i medesimi modelli utilizzati dal produttore originale.

Come anticipato, il prezzo può risultare in questi casi un ottimo strumento per identificare i prodotti contraffatti. I prodotti originali, infatti, spesso sono venduti ad un prezzo non del tutto conveniente e accessibile, per via della qualità delle materie prime usate o delle metodologie usate per realizzarli; viceversa, le merci contraffatte sono vendute ad un prezzo irrisorio e di qualità scadente.

Ovviamente il consumatore meno avveduto è invogliato ad acquistare un prodotto ad un prezzo molto conveniente e quindi rischia facilmente di imbattersi in un prodotto contraffatto.

Le attività di contraffazione costituiscono reato: chi si macchia di tali condotte illecite è punito, in base al Codice Penale con la reclusione da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni ed è condannato al pagamento di una sanzione fino a venticinquemila euro.

Anche l’acquirente di prodotti contraffatti però non resta indenne da conseguenze legali: la Suprema Corte di Cassazione ha al proposito stabilito che chi acquista beni contraffatti non è ritenuto responsabile di ricettazione o di incauto acquisto (reati previsti dal codice penale), ma deve rispondere dell’illecito amministrativo introdotti dal D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in legge il 14 maggio 2005, n. 80, come da ultime modifiche del 2009, sia che l’acquisto sia stato effettuato consapevolmente, sia se ci si sia determinati a comprarli per distrazione o imprudenza.

Sei sicuro di voler acquistare prodotti contraffatti?