C’è una data che aleggia nella mente di tutti. Che tutti conosciamo, che tutti ricordiamo esattamente, poiché sin dalle prime scuole ce l’hanno ripetuta all’infinito ed inculcato nella memoria. Può capitare anche a qualcuno di ricordare questa data come qualcosa di importante, ma non essere in grado di ricordare a cosa corrisponde. Sto parlando della data del 1492, anno attribuito alla scoperta dell’America da parte della spedizione guidata dal navigatore ed esploratore italiano Cristoforo Colombo. Un’altra cosa che tutti sanno, ignorando a volte di saperlo, è che la spedizione venne portata a termine a bordo delle famosissime caravelle Nina, Pinta e Santa Maria.

Le origini della spedizione

Sin dal 1486, Colombo cercò di convincere i reali di diverse nazioni a finanziare il suo progetto di navigare in terre inesplorate, al fine di completare la scoperta delle terre emerse. Fiero delle sue convinzioni, non si diede mai per vinto e dopo aver rivolto la richiesta a molti, riuscì ad ottenerla dai re di Castiglia ed Aragona, grazie all’intervento decisivo della regina Isabella di Castiglia. Così, il 3 agosto 1492, Cristoforo Colombo con le sue navi ed il suo equipaggio, partì da Palos de la Frontera alla volta di quella che secondo lui erano i territori dell’Asia. Giunse finalmente in quella che oggi è conosciuta come San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno. Seguirono poi a questo primo viaggio, altre due spedizioni, in una delle quali era presente Amerigo Vespucci, anche lui navigatore, esploratore, ma anche cartografo italiano. Fu proprio lui a rendersi conto tramite i suoi viaggi e studi, che quella non era l’Asia bensì, come la chiamò nelle sue lettere, la quarta parte delle Terra: «Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto della quarta parte della Terra. Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali, più della nostra Europa, dell'Asia o della stessa Africa».

Come raggiungere oggi le Americhe

Tante sono state le spedizioni, tanti i finanziamenti e tanti gli uomini che presero parte a questa incredibile scoperta. L’America, è di fatto, un continente giovane, il più giovane di tutti gli altri. Gli Americani vanno molto fieri della loro storia, che ovviamente nasce prima della sua scoperta, e non mancano mai di esaltare la loro terra e sottolineare quanto sia un paese nuovo e progressivo. Questo suscita in loro un senso di protezione della loro patria, a volte anche esagerato e malsano. Basti guardare quanto sia complicato poter viaggiare in America se non si è americani: esistono molti visti diversi, creati a seconda di quel che si vuole fare in America, cosa che va ben specificata ad ogni viaggio. Ma gli sforzi degli esploratori, italiani per giunta, devono farci almeno provare ad andare in America per poter apprezzare quei territori ed una cultura così diversa dalla nostra. Fortunatamente, esistono diversi studi legali che possono facilitarci l’impresa grazie ad i loro consigli e le loro conoscenze. Ad esempio, lo studio legale Carlo Castaldi offre consulenza ed aiuto per la creazione della carta verde per gli USA, necessaria per la permanenza negli Stati Uniti. In conclusione: zaino in spalla, carta verde e via per le Americhe, come fossimo dei veri esploratori.