Trovare un benefattore grazie al codice fiscale inverso

La fortuna viene definita, a ragione, come la Dea Bendata, la regina incontrastata che decide le sorti del nostro destino. Una sorta di norma contemporanea, che agisce attraverso strumenti imperscrutabili. Non si è mai riusciti ad elaborare un algoritmo della buona sorte, mentre la sua controparte, la malasorte, ha addirittura un assioma a lei dedicato: la Legge di Murphy. Un insieme di paradossi che si riassumono in un’unica frase: “se qualcosa può andare storto, lo farà”.
Da qui il detto: “La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo“.
A volte, però, capita che la fortuna sia proprio destinata a baciarci. Un dardo fatato, scoccato come la freccia di cupido e destinata a ribaltare il nostro destino. Dietro questa mano invisibile si nascondono filantropi, uomini di cultura disposti ad investire su un bene comune. Dei benefattori, pronti a giocarsi il proprio portafogli sulla speranza di un domani migliore.
Rintracciare un filantropo attraverso il calcolo del codice fiscale inverso: è possibile?
Come fare, però, per conoscere l’identità di questi filantropi? Come rintracciare queste persone dal cuore grande come un palazzo? Non sempre è possibile, ma spesso determinate transazioni devono lasciare dietro di sé delle tracce, dei dati attraverso cui risalire all’identità del nostro benefattore. Uno di questi, senza ombra di dubbio, è il codice fiscale.
Il codice fiscale è lo strumento indispensabile dell’Agenzia delle entrate nostrane. Senza di esso, sarebbe impossibile poter rispondere al gran numero di domande e richieste perpetrate e molte operazioni bancarie sarebbero impossibili da eseguire. Grazie ad alcuni portali online è possibile calcolare il codice fiscale, ovvero il percorso a ritroso per scoprire le informazioni anagrafiche di qualsiasi intestatario. Clicca qui per effettuare la decodifica del codice fiscale in pochi secondi.
Come calcolare un codice fiscale inverso: le regole base da seguire
Un benefattore, dunque, è rintracciabile proprio grazie a questo rapido controllo incrociato. Non si possono avere con estrema accuratezza dati come nome e cognome, ma si possono intuire altri elementi, come data e luogo di nascita. Prendiamo ad esempio, il seguente codice fiscale e vediamo come si può risalire all’identità di un dato benefattore. Immaginiamo di voler conoscere un ipotetico benefattore di cui conosciamo solo il suo codice fiscale.
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Iniziamo dai dati di cui siamo certi per risalire all’identità del nostro filantropo. Egli è nato sicuramente negli Stati Uniti d’America. Questo è possibile calcolarlo grazie al codice catastale presente all’interno dell’identificativo alfanumerico. Infatti, tutti i comuni italiani sono identificabili attraverso una serie di quattro caratteri, un numero seguito da tre lettere. Gli stati esteri vengono identificati con la lettera zeta, e le tre cifre che lo seguono sono l’identificativo della nazione di riferimento. Z404, dunque, sono gli States.
Attraverso i cinque caratteri antecedenti, invece, si può risalire senza alcuna difficoltà alla data di nascita e al sesso del nostro filantropo. Il 28 indica il giorno di nascita ed il fatto che sia, inequivocabilmente, un maschio. Le donne, infatti, vengono facilmente identificate perché il loro compleanno viene segnalato con una cifra a partire dal 40.
La lettera “R”, invece, indica il mese di nascita, in questo caso ottobre. Ogni dodicesima parte dell’anno solare viene assegnata ad una lettera. Gennaio riporta la A, febbraio la B e via discorrendo. Ottobre viene identificato con la R. Sappiamo dunque, che il nostro benefattore è nato il 28 ottobre del 1955.
Dopo la data e il luogo di nascita, scopri il nome del tuo benefattore tramite il codice fiscale inverso
A questo punto iniziamo ad avere diversi indizi sulla sua identità, ma la parte fondamentale, il nome e il cognome, non sono ancora stati identificati. Le prime tre lettere del codice fiscale riportano le consonanti del cognome. Eventualmente, in caso il numero di caratteri fosse insufficiente, essi verrebbero soppiantati dalle vocali del nome stesso o da una “X”. Le stesse regole vengono seguite con maniacalità dal nome.
Per esclusione, un filantropo, ricco e famoso a livello globale, che continua a mettersi in mostra grazie a magnanimi atti di beneficenza e nato il 28 ottobre 1955 non può che essere Bill Gates, nato a Washington in una tiepida giornata autunnale di più di mezzo secolo or sono.
Il codice fiscale inverso basta per dire un grazie
Ovviamente abbiamo fatto un esempio ipotizzando che esista anche in Italia un signore che si chiama Bill Gates di origini americane. Questo gioco, tuttavia, può essere ripetuto all’infinito con ogni persona che abbia che abbia un qualche tipo di interesse sul suolo italiano. Anche per gli stranieri, in realtà, il gioco diventa abbastanza semplice. Grazie a questo rapido calcolo si può rapidamente avere accesso alla maggior parte delle informazioni sulla vita di qualsiasi persona, nonostante queste siano già di dominio pubblico.
È proprio questa l’utilità del codice fiscale inverso: riuscire a risalire attraverso dati già conosciuti a persone che possono effettivamente compiere gesti di beneficenza. Alla fine, il codice fiscale serve proprio per tenere traccia di qualsiasi pagamento venga effettuato in Italia, bonifici e atti di beneficenza inclusi. Può bastare il codice fiscale inverso, dunque, per sapere chi sono coloro che vanno ringraziati.