La bara, un domani la nostra casa

La bara, un domani la nostra casa

Un mondo vastissimo, per antonomasia definito un po' tetro per via del settore nel quale opera ma che in realtà è fondamentale, è quello delle casse da morto.
Le cosiddette bare sono quelle che un domani ospiteranno noi che stiamo leggendo e che già ospitano i nostri cari e non solo: una scelta meticolosa e accurata deve esser fatta sotto ausilio di qualcuno di fiducia, che ha alle spalle anni e anni di esperienza e che non ha come obiettivo quello di lucrare sul nostro dolore.

Può sembrare esagerato? È invece è così perché tanta gente, che per delicatezza definiremo semplicemente ‘cattiva’, marcia sul dolore della gente.

Le varie tipologie di casse da morto

Come detto la scelta deve essere fatta con cura senza farsi sopraffare dal dolore. Riconoscere una bara di qualità non è di certo semplice per chi non è del mestiere ma ora cercheremo di darvi qualche dritta per capirne di più.

Innanzitutto la struttura deve esser fatta necessariamente di legno. Esso è il materiale che meglio si presta nell’accogliere corpi che nel giro di qualche decennio si decomporranno: le tipologie di legno utilizzate sono differenti e oscillano tra pino e abete ma anche e soprattutto mogano e ciliegio che sono le più costose.

Per quanto riguarda la forma, invece, in linea di massima sono tutte similari. Hanno nella parte superiore una larghezza superiore perché devono accogliere le spalle del defunto per concedere lui una posizione comoda. Sulle decorazioni, invece, ci sarebbe qualche dettaglio supplementare da approfondire.

Innanzitutto ci sono modelli che presentano intagli raffiguranti scerne religiose, altri che presentano maniglie in oro che servono ai cari durante il trasporto. L’interno è sempre di seta e il defunto viene spesso ricoperto da un lenzuolino raffigurante una croce.

Croce presente anche nella parte esterna-superiore della bara: indica protezione e solo nel caso in cui il defunto faccia parte di una religione differente viene omessa.

A chi affidarci?

Il momento dell’addio è sicuramente un momento poco felice e tutt’altro che facile. In questi casi le possibilità di compiere ‘errori’ in quanto presi dallo stato emotivo che poi si trasforma in shock sono elevatissime. E come detto precedentemente esiste anche chi in questi casi non guarda in faccia nessuno e cerca addirittura di approfittarne senza ‘guardare’ in faccia il dolore altrui. Ipso facto vi rimandiamo ad una impresa funebre in particolare, ovvero a Cattolica San Lorenzo, che sul territorio capitolino è una delle migliori.